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IMPLANTOLOGIA DENTALE

I metodi sperimentati all’epoca furono fallimentari, ma ebbero il merito di porre le basi per il progresso dell’Implantologia.
La causa di questi insuccessi, fu il rigetto dell'impianto, ossia la risposta immunitaria dell'organismo ospite che, all'introduzione di manufatti estranei, rifiutava ed espelleva il prodotto implantare. Il rigetto era dovuto, in larga parte, ai materiali impiegati: resine, acciai, leghe, che si dimostrarono incompatibili con l'organismo umano per questo tipo di interventi.
Negli anni '50 si raggiunsero i primi successi nel settore odontoiatrico, attraverso l’uso di un nuovo materiale: il titanio.
Si notò che l'osso dell'organismo ospite andava ad abbracciare perfettamente gli impianti costruiti con questo materiale integrandoli saldamente nel suo tessuto.
Si cominciò cosi a parlare di osteointegrazione (integrazione ossea) e biocompatibilità, principi che indussero ad approfondire le ricerche e che innalzarono al 90% la soglia di successo dei casi trattati, dopo 7/8 anni dall'intervento. Questi studi sulla guarigione ossea ebbero il grande merito di incentivare la nascita di nuove metodiche e protocolli che costituiscono ancora oggi il fondamento per il successo della Chirurgia Implantare.

L’Impianto Dentale
L’Impianto Dentale è realizzato in titanio, assomiglia ad una vite con spire elicoidali, le sue dimensioni variano tra gli 8 e i 16 mm di altezza e i 3.75 e 6 mm di diametro.
Tra le spire dell'impianto avviene la formazione ossea che permette il trattenimento dell'impianto stesso; internamente è cavo per accogliere il futuro perno moncone sopra il quale si fisserà la protesi.
L'impiego di questo metodo è indicato nei casi di edentulia parziale o totale.
La classica dentiera, che può provocare disagi psicologici, fisici o di movimento, anche se ottimamente realizzata, diventa, con l'uso degli impianti e attraverso sistemi di ritenzione a sbarra o a sfera, perfettamente stabile e ancorata alle mucose sottostanti.
In alcuni casi, l'uso degli impianti consente l'eliminazione della dentiera ricorrendo a ponti fissi che restituiscono alla bocca funzionalità ed estetica pari a quelle naturali.
Nei casi di edentulismo parziale, perdita di uno o pochi denti, l'uso degli impianti permette l'inserimento di capsule laddove necessitano, senza la demolizione dei denti naturali vicini: un evidente vantaggio conservativo che rende la costruzione dei ponti dentali, eseguiti su pilastri naturali (monconi), sempre più limitata.
A questo punto è facile immaginare l'enorme importanza che gli Impianti Endoossei rivestono nella cura di alcune patologie dentali e di come saranno sempre più impiegati nella pratica quotidiana odontoiatrica.Purtroppo, non tutti i Pazienti possono accogliere un’implantoprotesi: è l'Odontoiatra a decidere la fattibilità dell'intervento basandosi su una serie di informazioni.
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